Dal
15 giugno al 14 luglio 2014, presso il Foyer del Gran Teatro Giacomo
Puccini in via delle Torbiere a Torre del Lago Puccini (Lu), è
stata allestita "Come in un paesaggio", personale del pittore
Guido Morelli.
L'artista - nato a La Spezia nel 1967, ma da anni residente in provincia
di Piacenza - ha all'attivo un nutrito curriculum espositivo, con numerose
personali e collettive in tutta Italia e all'estero. Tra i più
significativi riconoscimenti alla sua pittura si segnala l'acquisizione
di opere di grandi dimensioni da parte della Scuola Normale Superiore
di Pisa nel 1998 e del MIM Museum in Motion di Castello di San
Pietro in Cerro (Pc) nel 2008.
In questa personale è stato presentato un ciclo di recenti tele
di grande formato: dipinti ad olio, dall'impronta materica, nei quali
sono raffigurati sintetici paesaggi naturali. Quella di Morelli è
una pittura 'mentale', in cui è accentuata la dimensione della
memoria: l'artista si concentra su un linguaggio psicologico del dipinto,
allontanandosi dagli aspetti descrittivi e mirando a una pura fusione
di cromatismi e luminosità.
Così ha scritto Elisa Bozzi nel testo critico della brochure
che ha corredato la mostra: "I lavori di Guido Morelli che compongono
la mostra 'Come in un paesaggio' sono una vera e propria raccolta di
suggestioni, di flash su una presunta realtà che altro non è
se non un pensiero. Il tempo è dilatato, si percepisce, e rispecchia
completamente i lunghi processi di creazione dell'artista, che prepara
le sue tele di iuta, retaggio di un mondo antico fatto di materia e
colore puro, con un'imprimitura artigianale che richiede un lungo riposo,
prima di concedersi alle cure che la renderanno un'immagine ricca e
potente. Occorre tempo per rimuovere dalla memoria quella che è
la realtà e lasciare nella mente la sua essenza più pura,
che dà origine di volta in volta ad immagini di prati, colline,
foreste, fiumi. Immagini pure, mi piace chiamarle in questo modo, che
non hanno niente a che vedere con la contaminazione della natura reale.
La natura non è un'immagine presa dalla realtà o da un
ricordo. Morelli rappresenta l'essenza della natura, la sua idea. Tutta
la concentrazione dell'artista, con un lungo processo creativo, va ai
valori astratti dell'opera, al colore, alla composizione. Quelli di
Guido Morelli sono paesaggi astratti, squisitamente mentali. Il lungo
processo di creazione non ammette studi preliminari: cancellazioni e
ripensamenti non appartengono alla sfera della dilatazione temporale
utilizzata per la realizzazione di queste opere. I colori sono quelli
puri, stratificati, a volte coprenti, altre trasparenti. E poi ci sono
i dettagli, che sono parte integrante della composizione, senza sé
e senza ma: se sono lì è perché lì dovevano
essere, senza inutili ricerche di simbolismi che non esistono. O, almeno,
non qui. Quello che balza di più all'occhio è il grande
senso di morbidezza, nonostante l'utilizzo di un materiale grezzo come
la iuta che, paradossalmente, rende l'immagine estremamente dolce. I
colori non sono mai violenti, le linee mai spigolose o taglienti, in
tutto si respira armonia e tranquillità".
La mostra è stata organizzata dalla Fondazione Festival Pucciniano
in collaborazione con la galleria Mercurio Arte Contemporanea
di Viareggio.
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