La
rassegna di pittura "Six" si è tenuta presso due sedi
espositive: dal
2 al 23 luglio 2016, è stata allestita alla Fondazione Giuseppe
Lazzareschi in piazza Felice Orsi a Porcari (Lu); dal 27 luglio
al 15 agosto 2016, è stata allestita alla
Sala delle Grasce in via S. Agostino 1 a Pietrasanta (Lu).
In esposizione recenti dipinti di Daniela
Caciagli (Bibbona, 1962), Riccardo Corti (Firenze, 1952), Marco Manzella
(Livorno, 1962), Guido Morelli (La Spezia, 1967), Armando Orfeo (Marina
di Grosseto, 1964) e Valente Taddei (Viareggio, 1964):
i sei artisti, seppur diversi tra loro per formazione estetica, scelte
stilistiche e tecniche pittoriche, sono accomunati da un profondo spirito
di ricerca nell'ambito della figurazione contemporanea.
Nei suoi dipinti a olio e acrilico, Daniela Caciagli dà vita
a immaginifiche associazioni di frammenti di vita quotidiana, sfumando
i riferimenti spazio-temporali. L'artista esprime un forte messaggio
sociale: descrive un mondo virtuale in cui le persone - raffigurate
quasi come ombre, prive di tratti somatici nei volti - non comunicano
tra di loro e rimangono chiuse nella loro solitudine.
Riccardo Corti dipinge a olio esili pini marittimi, in composizioni
equilibrate nelle quali l'eleganza dinamica delle forme si unisce alla
morbidezza delle sfumature. Ne nasce una pittura poetica e dalla spiccata
valenza simbolica, meticolosa ma incline alla sintesi, nel contesto
di un'indagine estetica mai fine a se stessa.
Nelle tempere di Marco Manzella - contraddistinte dallo studio accurato
della prospettiva e dall'uso nitido della tavolozza - l'uomo e la natura
rappresentano il pretesto formale per la costruzione di un mondo artificiale,
a un tempo pittorico e sensoriale: le figure sono colte in gesti a mezz'aria
e in movenze plastiche dai significati metaforici, sottilmente inafferrabili.
Nei raffinati oli di Guido Morelli sono dipinti rarefatti paesaggi naturali,
librati in un vuoto materico che sembra aspirare all'assoluto. E' una
pittura 'mentale', in cui è accentuato il valore della memoria:
la tendenza all'estrema semplificazione segnica e formale si collega
con la ricerca di una dimensione meditativa e interiore.
Nelle sue tecniche miste, Armando Orfeo riproduce surreali paesaggi
urbani nei quali si stagliano architetture audaci. L'artista realizza
un onirico affresco sulla condizione dell'essere umano, con i suoi miti
e i suoi problemi, con le sue fragilità e le sue - sempre più
artificiose - sicurezze: lo fa servendosi di un'ironia volta a stimolare
una riflessione non banale sull'esistenza.
Valente Taddei realizza dipinti a olio e china dal taglio narrativo,
nei quali un minuscolo individuo si ritrova in situazioni paradossali,
sospeso in tempi e spazi indefiniti. La linea tracciata dall'artista
asseconda le peripezie del suo 'omino', temerario ma insicuro, solitaria
presenza in un universo di equilibri precari, icona della fragilità
umana in bilico tra sogno e inconscio.
La mostra, organizzata in collaborazione con la galleria Mercurio
Arte Contemporanea di Viareggio, è stata corredata di catalogo
con introduzione di Gianni Costa.
|